Centri diurni per minori del Comune di Reggio Calabria, Forum Terzo Settore: “Enti costretti alla chiusura”
Oltre vent’anni di servizio speso sul territorio a favore di minori, organizzando attività di sostegno scolastico, di svago, di socializzazione. Un lavoro di costruzione di relazioni e legami di fiducia con il mondo abitato da quegli adolescenti. Ci si è occupati di povertà educativa prima che si inventasse il termine. Erano le attività dei centri diurni per minori del Comune di Reggio Calabria. Oggi, dopo 20 anni di vuoto, una delibera regionale definisce i contorni normativi a cui i centri devono attenersi. Era il caso di cogliere questa opportunità e muoversi per salvaguardare esperienze, professionalità, relazioni, competenze che si sono costruite in circa 20 anni di attività valorizzando gli enti che hanno gestito i servizi per conto del Comune fino ad oggi, continuando a garantire un servizio essenziale alle decine di minori coinvolti.
Per una serie di vicissitudini normative legate all’attuazione della 328/00, i ricorsi al TAR e gli annullamenti delle delibere regionali, questi stessi Enti non hanno potuto richiedere le autorizzazioni per l’esercizio di queste attività ma, in convenzione con il Comune, hanno continuato a garantire il servizio, con tutte le problematiche connesse, non ultime quelle legate ai mesi di ritardo nei pagamenti.
Oggi l’amministrazione mette a bando questi servizi ponendo come requisito alla partecipazione l’autorizzazione al funzionamento che nessun ente gestore della città può esibire (sì è, di fatto, ancora in un periodo transitorio tra il vecchio e il nuovo sistema). Requisito che non si può ottenere in quanto manca un atto propedeutico da parte, sempre, dell’Amministrazione Comunale, il fatidico Piano di Zona.
Come Forum del Terzo Settore abbiamo formalmente chiesto un ritiro del bando con proroga tecnica dei servizi fino a quando gli enti gestori non siano messi nelle condizioni di adeguarsi e presentare richiesta di autorizzazione all’esercizio, salvaguardando così il diritto dei minori ad avere un servizio, l’esperienza ventennale di chi ha gestito per conto del Comune fino ad ora, i lavoratori e le lavoratrici che hanno acquisito e sviluppato competenze e professionalità.
Tutto ciò evidentemente non basta, il Comune ha deciso di non ritirare il bando e, così facendo, di fatto, costringerà gli enti alla chiusura dei servizi e al licenziamento del personale. Per loro non ci sarà più tempo, tutto finirà fra qualche giorno. Da ricordare che sono gli stessi enti a cui durante il lockdown si chiedeva il supporto per assolvere a responsabilità pubbliche.
Come Forum del Terzo Settore rinnoviamo la richiesta di ritiro del bando la disponibilità a discutere di proposte alternative, al contempo annunciamo lo stato di agitazione. Le politiche sociali non possono continuare ad essere relegate a politiche di serie B.
Pasquale Neri
Per una serie di vicissitudini normative legate all’attuazione della 328/00, i ricorsi al TAR e gli annullamenti delle delibere regionali, questi stessi Enti non hanno potuto richiedere le autorizzazioni per l’esercizio di queste attività ma, in convenzione con il Comune, hanno continuato a garantire il servizio, con tutte le problematiche connesse, non ultime quelle legate ai mesi di ritardo nei pagamenti.
Oggi l’amministrazione mette a bando questi servizi ponendo come requisito alla partecipazione l’autorizzazione al funzionamento che nessun ente gestore della città può esibire (sì è, di fatto, ancora in un periodo transitorio tra il vecchio e il nuovo sistema). Requisito che non si può ottenere in quanto manca un atto propedeutico da parte, sempre, dell’Amministrazione Comunale, il fatidico Piano di Zona.
Come Forum del Terzo Settore abbiamo formalmente chiesto un ritiro del bando con proroga tecnica dei servizi fino a quando gli enti gestori non siano messi nelle condizioni di adeguarsi e presentare richiesta di autorizzazione all’esercizio, salvaguardando così il diritto dei minori ad avere un servizio, l’esperienza ventennale di chi ha gestito per conto del Comune fino ad ora, i lavoratori e le lavoratrici che hanno acquisito e sviluppato competenze e professionalità.
Tutto ciò evidentemente non basta, il Comune ha deciso di non ritirare il bando e, così facendo, di fatto, costringerà gli enti alla chiusura dei servizi e al licenziamento del personale. Per loro non ci sarà più tempo, tutto finirà fra qualche giorno. Da ricordare che sono gli stessi enti a cui durante il lockdown si chiedeva il supporto per assolvere a responsabilità pubbliche.
Come Forum del Terzo Settore rinnoviamo la richiesta di ritiro del bando la disponibilità a discutere di proposte alternative, al contempo annunciamo lo stato di agitazione. Le politiche sociali non possono continuare ad essere relegate a politiche di serie B.
Pasquale Neri
Fonte: ReggioTV