“E’ amaranto il sangue che c’è in me”, Avis: “A Reggio donazione ferma al 10%”
Una raccolta straordinaria di sangue è stata organizzata oggi a Reggio Calabria dalle associazioni di volontariato: Avis e Adspem Fidas, per far fronte all’emergenza che ha messo in difficoltà le attività sanitarie del Grande ospedale metropolitano ‘Bianchi-Melacrino-Morelli’. Le due associazioni stamane hanno sistemato punti informativi e le rispettive autoemoteche nella centralissima piazza Italia, ospitando per l’occasione i calciatori della Reggina Calcio e i rappresentanti del Comune e della Città metropolitana. “Per noi ogni giorno è un’emergenza sangue – hanno dichiarato alla Dire i volontari dell’Avis – pensiamo solo all’impegno per i ragazzi talassemici, i quali hanno bisogno di 100 sacche settimanali. Ai reparti spesso sono costretti a rinviare gli interventi considerati non urgenti”. Il fabbisogno di sangue stimato per la provincia di Reggio Calabria è di circa 22mila sacche, nell’ultimo anno la raccolta si è fermata a 20mila. Per la città il fabbisogno è invece di 18mila sacche, con una raccolta che si è fermata a 17mila. Ad incidere maggiormente sulla richiesta di sangue sono le attività ospedaliere chirurgiche, nello specifico cardiochirurgia, seguite dalle attività di ematologia, centro trapianti e ortopedia. “Un altro dato che ci fa riflettere – hanno concluso i volontari Avis – è l’incidenza dei donatori rispetto alla popolazione residente. Se riusciamo a raccogliere 20mila donazioni a fronte di 200mila abitanti, significa che solo l’10% dei cittadini risponde ai nostri appelli. Vorremmo tanto avvicinarci al modello Ragusa in Sicilia, dove invece l’80% dei residenti è un donatore di sangue”.
Fonte Il Dispaccio